Ogni passo verso la vetta deve essere fatto con determinazione e rispetto per l’ambiente che ci circonda, senza dimenticare di portare a casa non solo la realizzazione della salita ad una cima, ma soprattutto l’emozione che la salita comporta e la consapevolezza dei limiti delle nostre capacità.
Quali sono gli errori da evitare quando fai alpinismo sul Monte Rosa (e su qualunque montagna)?
Svalutare il tempo del ritorno (alpinismo è salire e scendere)
Spesso si sopravvaluta la facilità della discesa rispetto alla salita. Tuttavia, la discesa può rivelarsi altrettanto, se non più, impegnativa, specialmente su terreni ripidi, scivolosi o esposti. È fondamentale valutare attentamente i tempi necessari per la discesa, la fatica accumulata e possibili ostacoli lungo il tragitto della cordata . In montagna, le condizioni ambientali possono cambiare rapidamente e in modo imprevedibile. Pertanto, è essenziale pianificare e preparare l’escursione in modo accurato. Tenere conto di tempi di ritorno realistici, in base alle capacità del gruppo e alle condizioni del terreno, è fondamentale.
Non conoscere le tecniche per la gestione della cordata
Saper gestire le tecniche di movimentazione in ghiacciaio, il recupero di una persona caduta in un crepaccio e l’uso di piccozza, ramponi e imbragatura sono competenze fondamentali in montagna e il loro utilizzo è noto ai più.
Tuttavia, il mondo alpino è in costante evoluzione: le pratiche considerate corrette in passato talvolta richiedono una revisione e impararne la tecnica è importante. È essenziale essere attenti e aggiornati alle nuove tecniche e tecnologie emergenti. L’utilizzo di strumenti avanzati, come i dispositivi di sicurezza, è imprescindibile in montagna. il loro utilizzo è essenziale ma è importante non solo possedere le competenze necessarie per utilizzarli correttamente, ma anche farlo con facilità e sicurezza. Per questo è apprezzabile abituarsi all’utilizzo regolare di tali strumenti, in modo da diventare familiari e sicuri nell’applicarli.
Sottovalutare una giornata di bel tempo
Sottovalutare una giornata di bel tempo è un errore comune, che può mettere a rischio la sicurezza in montagna. Anche in una giornata perfetta, è cruciale rimanere vigili e consapevoli dei potenziali pericoli dell’alpinismo e saperli riconoscere per evitarli. Non bisogna mai dare per scontato, che il bel tempo renda automaticamente sicuro l’ambiente alpino. È fondamentale essere consapevoli delle proprie capacità e limiti, nonché della necessità di essere preparati ad affrontare qualsiasi eventualità.
Quali sono i pericoli che si sottovalutano di più in una giornata di sole?
Neve instabile: la neve fresca o il disgelo possono rendere la neve instabile e aumentare il rischio di valanghe.
Crepacci: anche con una visibilità ottima e un terreno apparentemente sicuro, i crepacci possono costituire una minaccia nascosta. In genere, quelli particolarmente evidenti sono meno pericolosi rispetto a quelli che si formano in avvallamenti poco visibili. È fondamentale saper gestire entrambi i tipi di crepacci e adottare le giuste precauzioni per evitarli.
Cambiamenti repentini nelle condizioni del meteo: cruciale essere preparati ad affrontare temperature estreme. Venti forti, nebbia improvvisa o tempeste di neve, che possono comportare gravi pericoli per la sicurezza di una cordata, sono normali in montagna.
Cornici di neve: le cornici si formano sulle creste esposte e rappresentano una minaccia significativa in montagna. Queste sporgenze di neve accumulata sono estremamente fragili e possono cedere improvvisamente. È fondamentale gestirle con attenzione. Garantire la propria sicurezza e quella di chi si trova al di sotto di esse, deve essere una priorità.
In sintesi, anche durante una giornata di bel tempo, è importante rimanere vigili e consapevoli dei pericoli. La felicità della salita sarà il premio per l’attenzione riposta.
Ignorare i fattori psicologici e fisici dei membri del gruppo
Quando si fa alpinismo, considerare il livello di stress dei partecipanti è fondamentale per garantire il benessere della cordata e il successo dell’impresa.
Una cordata è un gruppo, che deve adattarsi al più debole, mantenendo un equilibrio, che permetta a tutti di progredire in sicurezza. È importante che nessuno provi panico, ma piuttosto una sana dose di timore, che mantenga tutti all’erta. Ognuno deve sentirsi parte del gruppo e rispettato. Adattare il ritmo e la strategia di salita in base alle condizioni del partecipante più debole e prestare attenzione alle variazioni meteorologiche, sono azioni cruciali per la sicurezza di tutti lungo il percorso. Essenziale per chi guida il gruppo invece è considerare la propria condizione fisica e i propri limiti durante l’escursione. Bisogna evitare di superarli, ignorando segni di stanchezza e affaticamento che potrebbero compromettere la sicurezza complessiva del gruppo.
Non rispettare le norme di comportamento etico ed ecologico in montagna.
Prima di intraprendere una salita, è fondamentale contattare le società guide locali. Ottenere informazioni aggiornate sulla scalata e ricevere consigli sulle condizioni è molto importante. Così come è essenziale conoscere le regole e i limiti delle cordate per l’ascensione, stabilite dai collegi delle guide. Le guide alpine sono esperte del territorio e possono fornire preziose indicazioni per garantire una salita sicura e rispettosa dell’ambiente.
Non sei pronto e hai bisogno di affiancamento nel tuo approccio all’alpinismo?
Vuoi un confronto informale con le guide del monte Rosa in una sessione di coaching mirato e approfondito?
Abbiamo una preghiera per te
Ti invitiamo a rispettare l’ambiente. Gestire i rifiuti in modo responsabile, rispettare le aree protette e la fauna è un nostro dovere. Preservarle l’ecosistema montano per le generazioni future deve essere il nostro obiettivo. Sensibilizzare gli altri escursionisti sull’importanza della tutela dell’ambiente naturale ci piacerebbe fosse la nostra e la tua missione. Solo uniti possiamo garantire che le meraviglie della montagna siano fruibili anche alla nostra discendenza futura e futuribile.