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Piramide Vincent vs Breithorn Occidentale. 4000 “facili” a confronto

il monte Rosa dal Breithorn alla Piramide Vincent

“Guardando le linee di una montagna, si prepara il terreno dei sogni, dove ogni cima diventa una promessa. In montagna, con gli amici, si respira libertà assoluta, la libertà, che ti consente di esplorare il tuo intimo senza limiti. Tu e la montagna diventate uno, poiché i ricordi di ogni scalata si depositano sulla tua pelle, mescolandosi con l’odore della terra e del vento. In quei momenti di sforzo e di rischio, capisci davvero la bellezza e l’essenza dell’alpinismo. Quando il pericolo è tangibile, la sensazione che avrai sarà un mix di adrenalina e serenità. E ti spingerà a sognare di salire ancora più in alto e pianificare subito la prossima vetta adatta a te.
Marco Bozzolo, Guida alpina di Ayas

Le guide alpine sanno raccontarti la Piramide Vincent

Percorrendo il ghiacciaio del Lys su pendii moderati, si raggiungono i 4215 m della vetta, che conducono nel cuore del monte Rosa.

Nonostante la facilità apparente, oltrepassare la soglia simbolica dei 4000 del colle Vincent è entrare nel mondo di sopra. Un rito di passaggio per gli alpinisti. Un mondo dove la leggerezza non è perdonata e la consapevolezza di ciascuno entra in gioco.

La montagna non fa nulla, ignora ed accoglie. Siamo solo noi, noi che scegliamo di avventurarci, gli attori di ciò che viene messo in gioco.
In questa prospettiva salire la piramide Vincent non è solo un’ascensione, ma un percorso di crescita. Una via che conduce gradualmente dall’escursionismo all’alpinismo. Ogni passo è un’opportunità per imparare e migliorare, entrando consapevoli nel mondo meraviglioso dei 4000.

Il Breithorn occidentale è il confine di casa nostra

Quando si raggiunge Plateau Rosa con da Cervinia, si entra nel parco giochi delle risalite meccaniche per lo sci. Attraverso le piste, dopo circa quaranta minuti, si arriva al Colle del Breithorn. Lo skilift orizzontale sembra segnare il confine tra la montagna addomesticata e quella degli spazi selvaggi e lo sguardo si proietta oltre la civiltà. Sulla vetta del Breithorn, spesso non si è soli poiché salita ambita. Ma è la necessaria prima esperienza per percepire come il nostro corpo reagisce all’aria rarefatta dei 4.000 metri. La fatica è compensata dagli immensi panorami, mentre i dolci pendii aiutano ad adattarsi all’alta quota. Concentrati su se stessi e affascinati dai mutevoli scenari, i ramponi da ghiacciaio, l’imbragatura e la corda che ci collega ai compagni, diventano parte di noi. Raggiungere l’ampia cresta finale è un sussulto di felicità.

La Piramide Vincent è il balcone sul mondo di intorno

Dalla vetta della piramide Vincent potrai guardare il lato più misterioso del monte Rosa. Il versante est della punta Parrot, il corno Nero, il seracco del pilastro Vincent, la sud della Ludwigshoe si innalzano sul ghiacciaio delle Piode e compongono lo sky line del massiccio, definendolo.

Salire in cima alla Vincent è leggere l’orografia del monte Rosa, lasciarsi ispirare e aprire un varco nel proprio vissuto. La Vincent è la prima cima che ti schiude la vista su ciò che verrà; ti dà la percezione dell’oltre. E ti farà sognare i passi che vorrai compiere per salire ancora più in alto.

La montagna si ama a piccoli passi

Dalla Vincent avrai un’idea consapevole di ciò che è la traversata dei Lyskamm. Vedrai come si dipana aerea la cresta Signal per raggiungere il rifugio Regina Margherita e arrivato in punta, troverai una cima spaziosa e accogliente, dove fermarti sereno e organizzare con ordine i tuoi passi futuri.

Il Breithorn o i Breithorn?

Dalla cima del Breithorn Occidentale ha inizio la cresta spartiacque tra Italia e Svizzera. Una dorsale montuosa che collega le tre cime del gruppo del Breithorn. Il Breithorn Occidentale, il Breithorn Centrale e il Breithorn Orientale diventano realtà.
Sarà facile lasciarsi tentare dal desiderio di provare la traversata verso il Breithorn centrale. Un percorso sull’accogliente cresta che si estende tra versanti opposti: tecnicamente accessibile ma psicologicamente impegnativa.
Seducente diventerà percorrere la cresta che conduce, con saliscendi impegnativi, alla Rocca Nera.
La traversata dei Breithorn è una tappa fondamentale per chi cerca il confronto con le difficoltà classiche dell’alta montagna.

Verso un trekking d’alta quota

Dalla vetta del Breithorn, la voglia di prolungare l’esperienza in quota è irresistibile. Attraversando verso est, si apre la possibilità di raggiungere il Rifugio Lambronecca e scalare il Polluce e il Castore il giorno successivo diventerà desiderio. Senza accorgertene, passerai dalla voglia di avventura all’immersione totale nell’anima delle Alpi, un viaggio da cui non si torna indietro.

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